Come cambiare lavoro e vivere felici

Esiste il lavoro dei sogni? Forse no, ma certamente esiste un modo per vivere il proprio lavoro senza stress. Se il lavoro comincia a essere vissuto come una fonte di preoccupazioni, malessere, disagio e stress ci si trova dinanzi ai primi campanelli di “allarme” di un lavoro che sta perdendo il suo fascino e che non suscita più lo stesso interesse ed entusiasmo. Le vie da percorrere sono diverse. Se si tratta davvero del lavoro dei sogni, bisogna ritrovare la scintilla che ce l’ho fatto piacere, altrimenti non è del tutto improbabile valutare l’opportunità di cambiare lavoro e intraprendere una carriera diversa. Oggi esistono molti corsi on demand per i lavoratori in cerca di capire cosa fare della propria professionalità. È possibile intraprendere un percorso di formazione personalizzato senza dover abbandonare la propria carriera e fino a quando non si sarà trovata l’alternativa idonea per fare il grande cambiamento.

Cosa impedisce di cambiare lavoro

L’insicurezza del futuro e l’incertezza spesso frenano non solo il desiderio, ma anche la necessità, di cambiare lavoro. A volte è sufficiente fare un corso di aggiornamento per cambiare prospettive di lavoro all’interno della stessa professione. A volte è possibile seguire dei corsi come hobby senza escludere che l’hobby possa trasformarsi in un mestiere: fotografia, arte, scrittura, giornalismo, informatica. L’importante è che le transizioni avvengano in modo volontario, consapevole e con i tempi necessari.

Come scrive Coehlo: «Quando meno lo si aspetta, la vita pone davanti una sfida per mettere alla prova il coraggio e la volontà di cambiamento».

Ci si può sentire realizzati – anche tra mille difficoltà – e vivere felici.

La ricerca della felicità

Cambiare lo stile di vita, il lavoro, rinunciare a un modus vivendi o a un certo status quo significa aver ponderato con grande autoanalisi tutte le ragioni del malessere che si sta attraversando. Il lavoro non piace? Non è più appagante? Noia e insoddisfazione minano la voglia di vivere e l’entusiasmo nella vita quotidiana e in famiglia? Quando tutte queste cose diventano macigni è proprio giunto il momento di cambiare tutto. Ma, cambiare tutto non significa necessariamente abbandonare le proprie conquiste, cambiare città, paese o lavoro. Nella maggior parte dei casi, si tratta di cambiare il punto di vista sulla propria realtà o ancor più semplicemente cambiare routine e abitudini.

Il cambiamento porta sempre con sé il timore del fallimento. È una delle possibilità: la sconfitta o la paura di non farcela è connaturato nell’istinto umano ed è persino un modo per difendersi, ma non per giustificare un passo indietro rispetto al bisogno di cambiamento. Anzi, la paura deve poter diventare il vero motore del cambiamento: la paura di rimanere bloccati e impantanati in una situazione di stallo deve suscitare un movimento verso il tentativo di migliorare. Cambiare lavoro – soprattutto se stabile – può essere percepito come un buttare via la propria vita, con il rischio di fare un passo falso. È dunque importante capire le ragioni profonde che spingono ad abbandonare una situazione stabile verso l’incertezza. Sviluppare la capacità di resilienza aiuta a comprendere i propri limiti e – di conseguenza – riuscire anche ad oltrepassarli. Dopo aver testato e temprato a lungo il proprio livello di sopportazione di determinate situazioni, non si può fare altro che agire e muoversi con fiducia e sicurezza verso il cambiamento.