Un pozzo nero viene installato per raccogliere tutte le acque reflue di una casa che si trova troppo lontana per essere allacciata alla normale rete di fognature pubbliche. Per quanto riguarda la sua realizzazione, ci possono essere diversi materiali che risultano più che soddisfacenti: cemento, pvc e vetroresina.
Il materiale più resistente: il cemento calcestruzzo
Il materiale che forse è tra più utilizzati per la realizzazione dei pozzi neri e anche delle fosse biologiche, una tipologia molto simile che ha la medesima funzione, è il cemento calcestruzzo, largamente utilizzato in tutti i lavori di costruzione edilizia. Il motivo è dovuto alla sua grande resistenza così che si ha certezza che il pozzo nero duri a lungo negli anni senza subire alcun tipo di problema come sversamenti o altro ancora. L’unico inconveniente del calcestruzzo riguarda il suo coso perché è tra le diverse alternative quella più dispendiosa dal punto di vista economico ma va detto che la spesa sostenuta all’inizio va ripartita per tutti gli anni a venire in cui il pozzo nero durerà, che sono davvero molti.
Un’alternativa low cost: il pvc
Il pvc è la sigla per indicare il polivinilico di cloruro che è un materiale plastico che si usa moltissimo dall’ultimo decennio a questa parte soprattutto in idraulica. Viene naturale allora realizzare anche la vasca in cui confluiscono tutte le tubature e gli scarichi proprio con il pvc. Si tratta di una soluzione molto valida perché non ci sono problemi di rotture e sversamenti. Inoltre, il suo costo è molto accessibile per tutti affinché la installazione di un pozzo nero per la raccolta delle acque di scarico non diventi troppo costosa.
Un materiale poco conosciuto: la vetroresina
Esiste anche la possibilità di realizzare un pozzo nero con la vetroresina, un prodotto che ha buone caratteristiche se applicato a questo campo. La sua resistenza è buona e il suo prezzo molto economico.
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